[VIDEOGIOCHI] Bayonetta

bay_360_fop_pegiIl videogioco di cui voglio parlarvi oggi è uno dei titoli che più mi hanno colpito nei tempi recenti e che, a mio parere, si candida a pieno titolo come miglior action game di questa generazione. Sto parlando di Bayonetta, hack’n’slash sviluppato da Platinum Games, uscito nel 2011 per PS3 e XBOX 360.

Il suo ideatore è Hideki Kamiya, famoso soprattutto per aver creato una delle serie action più apprezzate in assoluto: Devil May Cry. In effetti Bayonetta ricorda molto la saga di Dante, sia sotto ll profilo stilistico che del puro gameplay. Anzi, personalmente lo considero una vera e propria evoluzione. Lo stile di Kamiya peraltro è inconfondibile, con situazioni di gioco esageratamente assurde, un art design degli ambienti e dei nemici estremamente ispirato e personaggi folli, accattivanti e ottimamente caratterizzati.

La protagonista, chiamata appunto Bayonetta, è una strega, l’ultima superstite dell’antico clan delle Streghe di Umbra, recentemente risvegliatasi da un sonno durato secoli e senza alcuna memoria del suo passato. E’ anche la custode dell’Occhio Sinistro del Mondo, una pietra dotata di enormi poteri che veniva tramandata e custodita dal suo clan. Quando la nostra eroina viene a sapere che qualcuno ha immesso sul mercato nero una pietra corrispondente alla descrizione dell’Occhio Destro del Mondo, altro manufatto appartenente al clan rivale dei Saggi di Lumen, pensa che questa sia la sua miglior occasione per ottenere delle risposte sul proprio passato e decide di recarsi nella città di Vigrid per indagare. Ben presto, tuttavia, scoprirà che la situazione è molto più complessa di quanto credesse e si ritroverà coinvolta in un conflitto tra angeli e demoni nel quale lei sembra rivestire un ruolo cruciale.

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Come già accennato, l’elemento che salta subito all’occhio è la particolarissima impronta stilistica. Lasciatemi dire che questo è uno dei giochi più fuori di testa a cui io abbia mai giocato in vita mia. Hideki Kamiya ha letteralmente rimosso qualunque freno inibitore alla propria immaginazione e tutto il gioco è impregnato di quell’esagerazione tipicamente giapponese che sconfina spesso e volentieri nel trash più puro. Vi basti pensare che l’aderentissimo vestito della nostra sexy-strega è formato dai suoi stessi capelli, i quali sono dotati di proprietà magiche e lei può usarli per evocare delle gigantesche creature demoniache con le quali fare a pezzi i nemici. Ovviamente, dovendo impiegare i capelli per un altro scopo, nel corso di questo procedimento rimarrà quasi completamente nuda. E questa è solamente una delle numerose trovate a dir poco folli di cui il gioco è infarcito.
Anche la trama, per quanto non brilli mai per originalità, risulta estremamente godibile proprio per la sua messa in scena, con situazioni deliranti, colpi di scena al limite dell’assurdo e filmati ricchi di scene d’azione adrenaliniche e registicamente impeccabili, con l’aggiunta di qualche sporadico quick time event per garantire un maggior coinvolgimento del giocatore.

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Proprio la protagonista è esemplificativa di questa tendenza. La bella Bayonetta è caratterizzata da forme a dir poco generose e da atteggiamenti smaccatamente seducenti e provocanti. Dal carattere deciso e strafottente, non perde mai occasione, nel corso di tutta l’avventura, di mettere in mostra le proprie grazie, assumendo posizioni e movenze talora al limite del pornografico (diligentemente sottolineate dalla telecamera virtuale) o ciucciando voluttuosamente un lecca-lecca tra un massacro di angeli e l’altro. A livello di tamarraggine può tranquillamente rivaleggiare con il protagonista del succitato Devil May Cry.
Anche i personaggi comprimari, comunque, non sono da meno in fatto di caratterizzazione e risultano tutti molto accattivantiì.

Personalmente adoro quest’impostazione estremamente sopra le righe e questo è uno dei motivi che mi hanno indotto ad apprezzare così tanto il titolo. Tuttavia è indubbio che una tale propensione per l’esagerazione potrebbe non incontrare i gusti di tutti e risultare eccessivamente kitcsh per alcuni.

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Veniamo ora a parlare del gameplay. Essendo questo un hack’n’slash il fulcro del gioco è rappresentato ovviamente dai combattimenti. Ebbene, sotto questo aspetto, ragazzi miei, siamo di fronte alla perfezione. Dico sul serio! I combattimenti in Bayonetta sono fluidi, dinamici e adrenalinici come mai mi è capitato di riscontrare in un gioco action. Parte del merito è da ricercarsi nell’elevatissimo numero di combo che è possibile eseguire, che garantiscono una varietà non indifferente agli scontri. Ulteriore varietà è data dalla presenza di numerose armi utilizzabili. Queste si possono trovare nel corso dell’avventura (spaziando da una spada a una frusta, passando per vari tipi di pistole, dei bazooka, dei pattini da ghiaccio e altre…) oppure raccogliendole dai nemici sconfitti.
C’è da dire poi che, a dispetto di una tale complessità per quanto riguarda le combinazioni possibili, le combo risultano estremamente semplici e intuitive da eseguire e anche chi non dovesse essere molto avvezzo a questo genere di giochi riuscirà sicuramente, con un mnimo di pratica, a destreggiarsi in complicate e spettacolari concatenazioni di attacchi senza troppi problemi. A tal proposito, ho apprezzato molto la scelta degli sviluppatori di trasformare le schermate di caricamento in veri e propri stage di allenamento, nei quali impratichirsi nell’esecuzione delle suddette combo, al fine di non trovarsi impreparati quando orde di nemici inferociti ci piomberanno addosso per farci la pelle.

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Il sistema di combattimento pone particolare enfasi anche sulle schivate (eseguibili con la pressione del grilletto destro), grazie anche al fatto che viene chiaramente indicato da una luminescenza quando un nemico sta per attaccare. Il giocatore è incentivato a farne largo uso dall’attivazione, qualora si riuscisse a schivare un colpo all’ultimo istante, del Sabbat Temporale, sorta di bullet time che rallenta il tempo per alcuni istanti, permettendoci di scatenare tutta la nostra ira sui malcapitati. Questo sistema, peraltro, fa si che i giocatori non abbiano mai la sensazione che eventuali colpi subiti o decessi siano da attribuire a cause indipendenti dalle loro abilità. In parole povere, ogni volta che un arrabbiatissimo angelo calerà la sua possente spada sulla povera Bayonetta, sottraendole una generosa porzione della barra dell’energia, avremo sempre la consapevolezza che ciò è dovuto a un nostro errore, a una nostra mancanza di prontezza di riflessi. Questo scongiura quasi del tutto il rischio di frustrazione, anche quando dovremo affrontare avversari particolarmente ostici.

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Un altro fiore all’occhiello di Bayonetta sono senza dubbio gli scontri con i boss. Se già i combattimenti normali possono vantare un grado di impatto visivo non da poco, quando la nostra pulzella dovrà fronteggiare imponenti e minacciosi abomini grossi come palazzi, si arriveranno a toccare livelli di spettacolarità che oserei difinire epici.

Spendiamo ora due parole sul comparto tecnico. Premetto che io ho giocato solo alla versone XBOX 360 e non ho potuto dunque verificare di persona le tanto criticate carenze di cui soffre la versione PS3 rispetto a questa.
Sulla console Microsoft, comunque, siamo di fronte a ottimi livelli qualitativi da questo punto di vista. La grafica è nel complesso molto buona e caratterizzata da una palette di colori vivaci e luminosi. La modellazione poligonale dei personaggi, soprattutto della protagonista, è ottima e le ambientazioni, molto varie tra loro, sono tutte ricche di dettagli e contraddistinte da uno stile unico e a tratti visionario.
Il gioco risulta inoltre fluidissimo e personalmente non ho notato il benchè minimo calo di frame rate, neanche nelle situazioni più concitate.
L’unico appunto che posso fare riguarda un leggero tearing che si presenta in alcune fasi del gioco ma non è nulla di particolarmente fastidioso.

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Anche le musiche meritano una menzione. Esse sono generalmente molto orecchiabili e spaziano dal j-pop, al jazz, passando per cover di brani più o meno famosi, come la canzone Fly Me To The Moon, riproposta più volte come sottofondo di alcuni combattimenti.

L’avventura si porta a termine in una decina di ore, tuttavia, se si vuole sbloccare le combo più avanzate e acquistare tutti i potenziamenti e i costumi alternativi, sarà necessario terminare il gioco ben più di una sola volta. Quindi anche il fattore rigiocabilità è assicurato.

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Come si sarà capito dai fiumi di elogi che ho riversato su questo titolo (e dalla lunghezza improponibile dell’articolo) ho amato Bayonetta con tutto me stesso. Fin dalla prima volta che ho inserito il disco di gioco nella mia console mi ha letteralmente rapito e ammaliato. Personalmente non ho difficoltà a considerarlo un capolavoro e uno dei miglior action game di sempre. Comunque, oggettivamente, non si può negare che sia un gioco eccezionale che CHIUNQUE dovrebbe giocare.
E poi insomma, abbiamo combattimenti altamente spettacolari, personaggi e situazioni deliranti, trama assurda, gameplay perfetto, un pezzo di gnocca come protagonista…… Che cavolo si può volere di più?

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